Guida alla scelta: Trapano o Avvitatore?

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Cosa si può fare con un avvitatore? E con un trapano? Guida alla scelta: differenza tra avvitatore e trapano

Tempo di lettura: 6 minuti – Tema: Trapano o avvitatore, Differenza di punte per forare.


Il primo utensile a cui pensi quando si parla di fai-da-te è sicuramente il trapano, spesso però trapano o avvitatore vengono utilizzati come sinonimi dai non addetti ai lavori. Ma quale strumento scegliere per i tuoi lavori domestici? In questo articolo vedremo insieme le caratteristiche principali e le differenze tra questi due elettroutensili aiutandoti a fare la scelta giusta per i tuoi prossimi lavori di fai-da-te.

Differenze: Trapano o Avvitatore?

Innanzitutto bisogna avere chiara l’anatomia dei due elettroutensili e a cosa servono, quindi capirne le differenze:

Il trapano è uno strumento elettrico che utilizza una punta rotante per forare buchi in vari materiali. E’ dotato di una presa a guscio o mandrino che consente di cambiare le punte in base al tipo di materiale su cui si sta lavorando e al diametro del foro che si vuole creare.

Com'è fatto un trapano? Quali parti lo compongono?

L’avvitatore, d’altra parte, è uno strumento elettrico che viene utilizzato per avvitare o svitare le viti in modo più veloce ed efficiente rispetto all’utilizzo di una chiave manuale. L’avvitatore utilizza un mandrino simile a quello del trapano, ma anziché una punta per forare, ha una testa a cricchetto per avvitare e svitare viti.

Com'è fatto un avvitatore? Quali parti lo compongono?

Il trapano e l’avvitatore sono due strumenti molto utilizzati dagli amanti del fai-da-te e dai professionisti, utili a forare o avvitare viti in diversi materiali come legno, metallo e plastica. Tuttavia, come abbiamo detto, sebbene siano simili, ci sono alcune differenze significative tra i due strumenti:

  1. Una delle principali differenze tra i due strumenti è la loro velocità. I trapani hanno una maggiore velocità massima rispetto agli avvitatori, ma spesso non hanno abbastanza coppia per avvitare le viti in modo efficace. Gli avvitatori, d’altra parte, sono progettati per offrire una maggiore coppia a basse velocità, il che li rende ideali per avvitare viti in modo efficiente e senza sforzo.
  2. Un’altra differenza importante è la loro versatilità. I trapani possono essere utilizzati per molte altre attività oltre alla perforazione, come la levigatura, la fresatura e la lucidatura. Gli avvitatori, d’altra parte, sono progettati esclusivamente per l’avvitamento e lo svitamento di viti.

Tuttavia, sia il trapano che l’avvitatore hanno alcune caratteristiche in comune, vediamo le 5 principali!

Le 5 Caratteristiche principali

1. Watt di potenza (a filo)

Quando si parla di “Wattaggio” si fa riferimento alla potenza (nominale) assorbita elettricamente dal Trapano a filo durante l’utilizzo. La potenza “reale” erogata e disponibile al mandrino solitamente corrisponde alla metà della potenza assorbita, è ovvio che la potenza ottimale dipende dalla tipologia di lavori da eseguire e ogni quanto lo utilizziamo. Se siamo hobbisti e facciamo 6 fori l’anno non andremo a guardare l’ultimo modello di Milwaukee ovviamente, e viceversa.

Differenze di potenza:

Fino a 600 W Da 600 a 800 W Da 800 W in poi
Ideali per il Fai-da-te
Per eseguire operazioni semplici: come fissare uno specchio a parete o per forare materiali morbidi come legno o plastica.
Può forare materiali più duri ma con diametri e profondità limitati.
Ideali per Hobbisti
Per eseguire operazioni un po’ più impegnative, come la foratura di calcestruzzo o acciaio con diametri e profondità modesti.
Ideali per Professionisti
Per eseguire operazioni impegnative e forare cemento, metallo e legno con diametri e profondità di foratura più importanti.

 

2. Volt di potenza (a batteria)

Nel caso di Trapano (o avvitatore) a batteria la potenza dipende dal “voltaggio” della batteria (da 3,6 a 18 V) e dalla sua intensità in Ampere per ora (Ah), quest’ultima è strettamente legata alla tipologia di batteria.

Un valore ottimale sta sopra 1,5 Ah, dunque più i valori di Voltaggio e Intensità sono alti e maggiore sarà la capacità e l’autonomia di lavoro.

  • Gli avvitatori a batteria hanno un voltaggio compreso tra 3,6V e 4V;
  • Gli avvitatori a impulsi e i trapani avvitatori hanno un voltaggio che va da 10V a 18V.

 

3. Percussione

La percussione è quella modalità che caratterizza il trapano in quanto tale. Attraverso il suo meccanismo, la percussione fa spostare la punta avanti e indietro, percuotendo e frantumando il materiale più duro. Il valore con cui si misura è: colpi per minuto.

Per chi fa piccoli lavoretti domestici basta avere un modello con circa 20.000 colpi per minuto, per chi invece utilizza questo utensile tutti i giorni c’è bisogno di almeno 50.000 colpi per minuto.

 

4. Velocità

Come per la percussione, ai fini di valutare se scegliere un Trapano o avvitatore e capirne il miglior rapporto qualità/prezzo è importante considerare anche la velocità del motore che si misura in rotazioni per minuto (rpm). Questo valore è proporzionale alla potenza in Watt e Volt ed aumenta all’incrementare di questi valori.

Differenze di velocità:

Modelli a filo potenti Modelli a filo economici Modelli a batteria
Raggiungono i 3000 giri per minuto e hanno il selettore a 2 Velocità Raggiungono tra i 1000 e 2500 giri per minuto e hanno solitamente una sola Velocità Hanno quasi sempre una velocità uguale o inferiore a 1500 giri al minuto.

 

Inoltre, è bene sapere che la velocità può essere regolata in due modi:

  • Variatore di giri: utile ad adattare il numero di giri al tipo di materiale (Velocità bassa: metalli // Velocità alta: legno) al diametro della punta o per agire con progressione nei lavori di avvitatura.
  • Regolazione elettronica: utile a dosare con precisione l’acceleratore della velocità premendo sul pulsante di avviamento così da avere il miglior controllo nei lavori eseguiti. In questo caso si parla di elettroutensili di alta fascia professionali con un costo più elevato.

 

5. Coppia di serraggio

E’ la potenza utilizzata per avvitare o svitare e si misura in Newton al metro (Nm). Più questo valore è alto più l’apparecchio è in grado di avvitare su tutti i tipi di materiale.

Solitamente è presente una regolazione di coppia, e si può preselezionare la forza così da avvitare sui diversi materiali (es. 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10) senza rovinare la testa delle viti con un serraggio eccessivo.

 

Tipologie di punte

Una volta aver scelto trapano o avvitatore, bisogna avere chiaro in mente quale punta scegliere per eseguire i lavori in casa. Le punte non sono tutte uguali ovviamente, ma si differenziano in base al materiale e al supporto che dovranno andare a forare. Esistono infatti punte specifiche per forare: muro o calcestruzzo, metallo, legno, ceramica e gres, vetro. Vediamo cosa le caratterizzano:

1. Punta per muro

La punta da muro è la più utilizzata in assoluto, spesso per piccoli lavoretti come fissare un quadro o uno specchio, ma anche per lavori più importanti che richiedono la necessità di forare materiali più o meno duri come il calcestruzzo, il cemento, i mattoni ecc… Il materiale con cui è formata la struttura è il Carburo di Tungsteno, specifico e molto resistente. Per forare materiali più duri come il cemento armato, è consigliabile utilizzare un punta a 4 taglienti (anziché in 2 come nell’immagine). La placchetta presente nella punta (visibile nel cerchietto in dettaglio) è utile a rendere la punta resistente alle continue sollecitazioni provocate dalla percussione della rotazione del trapano.

Punte per muro: come sono fatte, quando utilizzarle, caratteristiche

2. Punta per metallo

La punta per metallo è la più versatile in generale, anch’essa quasi sempre presente nelle cassette in casa per il fai-da-te ed utile per effettuare tantissimi lavori di natura domestica. Serve ovviamente per forare metallo, acciaio ma può essere impiegata anche per lavorare su legno o plastica. Il materiale con cui è formata la struttura è l’HSS (High Speed Steel, acronimo di Acciaio rapido), ma sono presenti sul mercato anche altri tipi di leghe come il cobalto o il titanio (più fragili ma più performanti).

Punte per metallo HSS, Cobalto, Titanio: come sono fatte, quando utilizzarle, caratteristiche

3. Punta per ceramica o grès porcellanato

La punta per forare le mattonelle, i rivestimenti e le maioliche in grès, sono le più delicate e difficili da utilizzare per i meno esperti. Quante volte succede che andiamo al ferramenta di turno a comprarle e poco dopo un breve utilizzo “si rompono”. Questo tipo di punte si presenta in due tipologie: a forma elicoidale e a fresa, entrambe hanno dei grani di diamanti disposti sulla parte anteriore (da qui il termine “punta diamantata“). Per evitare cattive sorprese ecco alcuni consigli tecnici:

Consigli per un corretto utilizzo: punta e piastrella devono essere costantemente bagnate da acqua o liquido refrigerante, procedere a una velocità di rotazione del mandrino ridotta e iniziare a forare con una inclinazione di 40-45° (al fine di far raffreddare la punta che raggiunge subito altissime temperature e si brucia facilmente, diventando inutilizzabile).

Punte per gres porcellanato, mattonelle, maioliche, rivestimenti: come sono fatte, quando utilizzarle, caratteristiche

4. Punta per legno

La punta per legno è utile per eseguire lavorazioni a regola d’arte nell’ambito di oggetti e materiali legnosi. La sua particolarità è quella di presentarsi con una punta abbastanza appuntita utile a centrare al meglio il foro da forare nel legno e da due alette laterali che servono a “scavare” il legno praticando un foro piatto. Grazie alla sua forma elicoidale, i trucioli rimossi fuoriescono man mano che si avanza con la lavorazione. La punta elicoidale è presente nelle varie misure di solito dalla 3 mm alla 17 mm. Per forature più grosse invece si procede con una forma a paletta (o mecchia) che permette fori fino a 40 mm, ma in questo caso è possibile procedere anche con delle frese specifiche.

Punte per legno: come sono fatte, quando utilizzarle, caratteristiche

5. Punta per vetro

La punta per vetro presenta una forma particolare, ovvero “a lancia“. Come si può infatti notare dall’immagine sottostante, questa particolare punta molto affilata permette la foratura di specchi o vetri. In questi casi è importante sempre avere dei guanti e degli occhiali protettivi per evitare di farsi male a seguito di eventuali rotture del supporto che si sta andando a forare.

Punte per Vetro: come sono fatte, quando utilizzarle, caratteristiche

 

Quale elettroutensile scegliere?

Prima di concludere volevamo fare un appunto sugli ultimi dettagli che potrebbero tornarti utili per la scelta dell’utensile più giusto:

  • BRUSHLESS O NO? Ovvero Trapano con motore a spazzole o senza spazzole? Le spazzole sono dei “carboncini” che servono per far funzionare il motore ed hanno un usura nel tempo. C’è da dire che ormai il 90% del mercato presenta prodotti brushless ottenendo così prodotti più efficienti e duraturi. Ovviamente scegliere un prodotto Brushless fa lievitare il prezzo iniziale di acquisto se confrontato con un modello con spazzole, ma si azzerano i problemi successivi dovuti alla ricerca di eventuali ricambi.
  • A FILO O A BATTERIA? Non è solo questione di praticità, ma anche di prestazioni diverse. Se ti serve per un uso poco frequente e per semplici lavori di avvitatura, basterà un avvitatore a batteria. Se vuoi forare materiali più duri, ti occorrerà un trapano che abbia la percussione e sia a filo, garantendoti una maggior potenza. Ovviamente i vantaggi della batteria sono scontati, niente fili o prese, con una batteria puoi utilizzare più utensili, puoi avere diverse batterie magari con Ah più alto, garantendoti una maggior durata dell’apparecchio.
  • TRAPANO-AVVITATORE? C’è da dire che nel 2023 esistono diversi apparecchi di media fascia che permettono di avere un apparecchio ibrido c.d. Trapano-Avvitatore che grazie al regolatore di velocità e una percussione ON-OFF, permette di avere un prodotto versatile a 360 gradi.
  • BRAND? I marchi più blasonati sono conosciuti dagli amanti del Fai-da-te e c’è una lotta continua per stabilire chi è il “Re del Fai-da-te” tra Milwaukee, Makita, Bosch, DeWalt, Parkside (:D), Eihnell… ma potremmo continuare all’infinito. Scegli la tipologia di trapano che fa per te in base ai lavori che andrai a svolgere e alla frequenza con cui lo userai.

Conclusione

Se sei arrivato a leggere fino a qui, grazie. Ogni mese cerchiamo di inserire nuovi contenuti di approfondimento per avere un’idea chiara su concetti che possono sembrare banali ma che a volte, in determinate situazioni e per i non addetti ai lavori possono sempre tornare utili.

Spero che adesso hai una visione più chiara delle differenze di trapano o avvitatore e che la scelta delle punte a seconda dei materiali da forare non sia più un problema… Anzi andrai al tuo ferramenta di fiducia preparato e pronto ad acquistare il miglior prodotto per le tue esigenze.

Se hai bisogno di un aiuto o di ulteriori consigli tecnici, non esitare a contattarci. Per adesso è arrivato il momento di concludere questo articolo e di ringraziarti ancora una volta, invitandoti, se ti va, ad iscriverti alla newsletter di Parlane a Quattrocchi®, aggiornata e con contenuti e guide esclusive gratuite.


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